Alexssandra Minissale | Attualità EAF

La brutale e ingiusta morte della ventiduenne Mahsa Amini, deceduta a causa delle percosse della polizia per non aver indossato correttamente il velo, ha scatenato la rivolta in Iran e ha innescato un’ondata di proteste senza precedenti.
Mentre per le strade iraniane continuano le grida di protesta dei manifestanti dopo la morte di Mahsa Amini, un’altra morte sconvolge il Paese: quella di Nasrin Ghadri, dottoranda di 35 anni, uccisa a manganellate in testa durante una manifestazione di protesta. Uno scenario che continua a ripetersi considerando che sono più di centinaia ormai le morti in Iran, tutti vittime della violenta repressione del regime degli Ayatollah. Una rivolta senza eguali che non si arresta e non vuole arrendersi e che potrebbe essere soltanto l’inizio di una vera e propria rivoluzione contro il regime teocratico.
Quello a cui stiamo assistendo è una combinazione di diverse lotte contro l’oppressione delle donne, contro la discriminazione etnica, contro corruzione e povertà. Gli iraniani vogliono riconquistare il loro Paese e desiderano che si liberi dal dogmatismo religioso e politico. Chiedono un Paese in cui prevalga la giustizia e il rispetto dell’altro, un Paese in cui tutti possano godere di una società giusta, non discriminatoria. Quello che chiedono è soltanto qualcosa che dovrebbe essergli già dovuta: la libertà!

Perché questa rivolta è diversa da quelle precedenti? Perché è diventata radicale e strutturale, in questo senso è da considerare una vera e propria rivoluzione. È una protesta femminista ma intersezionale, contro tutte le forme di oppressione, tutte, anche quelle che esistono in tutti gli altri Paesi del mondo, non soltanto in Iran. Lo slogan rivoluzionario “Donna, vita, libertà!” risuona ogni giorno nelle manifestazioni di protesta contro la repressione del regime, sempre più spesso anche in Europa e nella nostra Italia: tante le manifestazioni di solidarietà da Milano a Napoli in questi mesi.
Tutte le piazze del mondo sostengono questa protesta, sostengono il popolo iraniano che chiede di vedere riconosciuti i propri diritti. Donna, vita, libertà ci riguarda tutti, è la lotta di ciascuno di noi e un futuro migliore è possibile soltanto se rimaniamo uniti per la tutela dei diritti umani. Motivante è vedere anche molti giovani uomini protestare accanto alle donne e con le donne: questa lotta sta facendo da scenario anche ad una nuova consapevolezza maschile.

Oggi più che mai la tensione è alle stelle in Iran e la risposta delle istituzioni è altrettanto violenta: la maggioranza dei membri del parlamento iraniano ha chiesto di applicare la legge del taglione contro i mohareb, i “nemici di Dio”, quindi per tutti i manifestanti arrestati durante le proteste. Ma nemmeno questo può fermare la determinazione del popolo iraniano che difenderà la propria libertà a qualsiasi prezzo.
Mahsa, Hadis, Nasrin, Nika, Hadith. Nomi di donne, di vittime di un asfissiante fondamentalismo religioso, di un sistema di potere patriarcale. Ma anche simbolo di una rivoluzione delle donne che ormai trascende la questione femminile. Ormai tutto il mondo grida: donna, vita, libertà e nessuno lo può più fermare.
Contatti: eaf.educarealfemminismo@gmail.com
Seguici su instagram: about.eaf
© E A F - Educare al femminismo
Comments