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Frida Kahlo: i colori della rivoluzione

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Aggiornamento: 15 ott 2022

Maria Piccirillo, Alexssandra Minissale | Rubrica Power – Storie di chi ha fatto la storia


Da sempre per la società la donna è stata vista come la forma umana più debole, fragile e di minore importanza rispetto agli uomini. La condizione femminile nel corso del tempo è cambiata ed è in continua evoluzione e ciò è stato possibile grazie a donne che hanno rivoluzionato il concetto di femminilità e femminismo.


Come Frida Kahlo, all’anagrafe Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón, che è stata una pittrice messicana, nata a Coyoacán, il 6 luglio 1907. Morì di embolia polmonare a 47 anni nel 1954. Fu cremata e le sue ceneri sono ancora conservate nella sua Casa Azul, oggi sede del Museo Frida Kahlo. Le ultime parole che scrisse nel diario furono: «Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più».


Frida è senza dubbio una rivoluzionaria: oggi è simbolo della libertà e dell’indipendenza femminile.

All’età di 18 anni, il 17 settembre 1925, un evento segnò per sempre la sua vita. All’uscita di scuola salì su un autobus con Alejandro Gómez Arias, studente di diritto e giornalista, capo spirituale e ispiratore dei Cachuchas (un gruppo di studenti con un berretto come segno distintivo, sostenitori del socialismo nazionale con cui Frida si legò) e di cui Frida si innamorò. Dopo pochi minuti rimase vittima di un incidente causato dallo schianto del veicolo su cui viaggiava contro un tram. L’autobus finì schiacciato contro un muro e le conseguenze dell’incidente furono gravissime per Frida: la colonna vertebrale le si spezzò in tre punti nella regione lombare; si frantumò il collo del femore e le costole; la gamba sinistra riportò 11 fratture e il passamano dell’autobus le trafisse l’anca sinistra; il piede destro rimase slogato e schiacciato; la spalla sinistra restò lussata e l’osso pelvico spezzato in tre punti. Subì 32 operazioni chirurgiche e, quando fu dimessa dall’ospedale, fu costretta ad un riposo forzato nel letto di casa, col busto ingessato.


Questo terribile evento la spinse a leggere libri sul movimento comunista e a dipingere. Il suo primo lavoro fu un autoritratto, che donò proprio ad Alejandro. Da ciò la scelta dei genitori di regalarle un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che potesse vedersi, e dei colori. Incominciò proprio in questo modo a dipingere la sua serie di autoritratti.


Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio.


Con queste rappresentazioni Frida infrange i tabù relativi al corpo e alla sessualità femminile.

Dopo che le fu rimosso il gesso tornò a camminare, anche se dovette sopportare tutta la vita i dolori fisici. Per contribuire finanziariamente alla sua famiglia, un giorno, decise di sottoporre i suoi dipinti a Diego Rivera, illustre pittore dell’epoca, per avere una sua critica. Rivera rimase affascinato dallo stile moderno di Frida, talmente tanto che la prese sotto la propria ala e la inserì nella scena politica e culturale messicana. Divenne un’attivista del Partito Comunista Messicano a cui si iscrisse nel 1928. Partecipò a numerose manifestazioni e nel frattempo si innamorò proprio di Diego Rivera. Diego disse di lei che era «la prima donna nella storia dell’arte ad aver affrontato con assoluta e inesorabile schiettezza, in modo spietato ma al contempo pacato, quei temi generali e particolari che riguardano esclusivamente le donne».

Si sposarono nel 1929 ma divorziarono nel 1939, a causa del tradimento di Diego con la sorella di Frida, Cristina Kahlo. Non era il primo tradimento e, conseguentemente alle sofferenze sentimentali, ebbe anche lei numerosi rapporti extraconiugali, comprese varie esperienze omosessuali. Era un amore incondizionato ma allo stesso tempo distruttivo, caratterizzato perlopiù da tradimenti e menzogne.


Ho subito due gravi incidenti nella mia vita, il primo è stato quando un tram mi ha investita, il secondo è stato Diego.

Da qui il famoso quadro Le due Frida in cui troviamo la presenza di due ritratti di Frida. La Frida non più amata da Diego indossa un abito bianco, l’altra un abito tipico della cultura messicana. Ciò che hanno in comune le due rappresentazioni nell’opera è che mostrano il cuore. Quello della Frida non più amata è rotto ed emerge dal corpetto strappato del vestito. Il cuore dell’altra Frida è intero. In questa bellissima opera ancora una volta Frida gioca con le sue doti artistiche mettendo su tela le emozioni che prova: vuole far provare come si sente una donna che ha amato tanto ed è stata tradita.

Frida nonostante sia divenuta un’icona surrealista del suo tempo non si definì mai tale. «Ho sempre dipinto la mia quotidiana realtà di sofferenza e anche i miei quadri più strani non sono nient’altro che la fedele cronaca della mia vita. Nient’altro che questo». Si tirava fuori da ogni schema, da ogni etichetta possibile.

La rivoluzione è l’armonia della forma e del colore e tutto esiste, e si muove, sotto una sola legge: la vita.

Per Frida la vita è una rivoluzione e nonostante le sue sofferenze fisiche e mentali, fu capace di godersi la vita al massimo e a modo suo, influenzando così le generazioni future di donne.

Non me ne frega un cazzo di cosa pensa il mondo. Sono nata puttana, sono nata pittrice. Ma sono stata felice a modo mio.

Dai vestiti da uomo nei ritratti di famiglia, in contrasto con la madre e le sorelle che indossavano gonne lunghe, fino alle sopracciglia incolte: Frida ha rifiutato di modificare i suoi tratti maschili, anzi, li ha esposti continuando anche ad amare e a valorizzare la sua femminilità. Proprio per questo i suoi coetanei non hanno mai definito la sua identità sessuale.

Nonostante i giudizi della gente, Frida ha rappresentato la resistenza ed oggi è considerata una maestra di libertà e indipendenza contro gli stereotipi che inchiodavano la donna a pochi ruoli predefiniti. Non si è mai piegata alle norme della società, a tutte quelle regole definite del buon comportamento. Così Frida è il simbolo di come si possa accogliere la sofferenza e il dolore e trasformare il tutto in arte, colore, poesie.

Per molti anni Frida Kahlo è stata considerata come la moglie del maestro (Diego Rivera) ma ha sempre dimostrato di non essere soltanto questo, ma di essere una pittrice e di farsi rispettare in quanto tale. Il fatto di essere entrata a testa alta in un ambiente chiuso che non lasciava molto spazio alle donne fa di lei da sempre un modello femminista. Non solo ha raggiunto Diego Rivera ma, per certi versi, l’ha persino superato. Lottava contro le lotte di genere, ha avuto relazioni amorose con uomini e donne e di questo non si è mai vergognata, in una società in cui le relazioni omosessuali non erano assolutamente accettate. A lei non importava, essendo intollerante a ogni regola e convenzione. Voleva soltanto essere conosciuta per la sua arte.

Frida Kahlo ha sempre manifestato un grande spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale. Fu infatti una delle prime a esprimere i fatti che vedono come protagonista la donna, quei temi che a quel tempo nessuno osava discutere: l’aborto, le mestruazioni, l’allattamento, gli organi sessuali, la sua nascita. Non nascondeva le sofferenze delle donne. Il dolore è una parte intrinseca della vita che lei era in grado di trasformare in forza.

Innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi.

Proprio come dice lei è giusto innamorarsi della propria vita e dei propri colori. Colorarsi da soli la vita in diverse sfumature. Soltanto dopo aver reso la nostra vita un quadro vivace possiamo innamorarci e scegliere con attenzione la persona con cui condividere i nostri colori.


Che icona, Frida Kahlo!





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