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Rosa Parks, la donna "stanca di subire"

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Vincenzo Rossano | Power - Storie di chi ha fatto la storia

Sono trascorsi 17 anni da quando si è spenta Rosa Parks, una delle figure simbolo della lotta antirazziale negli Stati Uniti d’America.


Nata a Tuskegee (Alabama), il 4 febbraio 1913, Rosa Parks era cresciuta in un’umile famiglia.



Sin da ragazzina partecipava a varie iniziative contro le ingiustizie che subivano le persone di colore. La società era, infatti, ancora contraddistinta da una propensione al razzismo, alimentato anche da retaggi culturali e norme razziali del periodo schiavista. Il suo impegno la portò a lavorare con Martin Luther King, allora ancora poco conosciuto, nell’associazione nazionale per la promozione delle persone di colore.


Ma il momento più celebre che ha consacrato Rosa Parks quale paladina dei diritti civili, è stato il semplice ma coraggioso gesto del Primo dicembre 1955. Quel dì, Rosa aveva appena concluso, come di consueto, la sua giornata di lavoro di sarta in un grande magazzino. Decise di tornare a casa in autobus. All’epoca gli autobus erano divisi in aree. Ce n'era una con posti riservati ai soli bianchi e un'altra ove i posti erano accessibili anche ai neri. L'unico posto che Rosa Parks trovò quel giorno era situato nell’area comune. Tuttavia, vigeva la regola secondo la quale i neri avrebbero dovuto obbligatoriamente cedere il posto ai bianchi, anche in quest'area non riservata. Così, mentre per i bianchi il posto era sempre assicurato, per le persone di colore no.

Quando l'autista le chiese di alzarsi per cedere il posto a un bianco salito dopo di lei, Rosa, mantenendo un atteggiamento calmo e dignitoso, rifiutò di spostarsi. Il conducente fermò il veicolo e chiamò la polizia. Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per “condotta impropria”.

Ma grazie all’avvocato bianco e antirazzista Clifford Durr, fu scarcerata poche ore dopo e la sua cauzione fu pagata.


La notizia, però, si era ormai diffusa velocemente, generando numerosissime proteste in varie zone degli Stati Uniti. La popolazione afroamericana decise anche di boicottare i mezzi pubblici; tale protesta durò 381 giorni.


Grandissima parte dell'opinione pubblica appoggiò le manifestazioni contro il razzismo e anche alcune categorie di lavoratori parteciparono. Ad esempio, la categoria dei tassisti abbassò di molto il costo delle tariffe per sostituire i pullman. Solo quando si giunse alla Corte costituzionale americana, che dichiarò la legge dell’Alabama sugli autobus come incostituzionale, le proteste si placarono.


Ma ciò che di più forte resta di questo accadimento, sono le parole tanto sommesse quanto rivoluzionarie pronunciate dalla stessa Rosa Parks:


«Dicono sempre che non ho ceduto il posto perchè ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro [...]. No, l'unica cosa di cui ero stanca era di subire»

Premiata con onorificenze e con numerosi film e omaggi, Rosa Parks continua ancora oggi ad essere simbolo della lotta per i diritti civili, non solo degli afroamericani, ma di chiunque si ritiene stanco di subire la degradazione della propria persona a causa di soprusi e ingiustificati pregiudizi.


Che Rosa Parks, la quale ci ha lasciati il 24 Ottobre 2005, possa essere la giusta e gentile voce ribelle dentro ciascuno di noi.




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