Alexssandra Minissale | Rubrica Attualità EAF
«Ogni giorno che le ragazze non vanno a scuola è un giorno in cui i loro diritti umani fondamentali vengono negati. Chiediamo alle autorità di revocare con urgenza questa decisione e di assicurare l'apertura immediata delle scuole per le ragazze. Deve essere loro permesso di tornare a scuola», afferma Hassan Noor Saadi, direttore Save the Children per l'Asia.
A sette mesi dal ritorno al potere dei talebani, le scuole secondarie femminili in Afghanistan non hanno riaperto.
Il 23 marzo 2022 molte studentesse, convinte di tornare finalmente a scuola, hanno scoperto soltanto al loro arrivo la decisione presa dal governo. Secondo il portavoce del ministero dell’Istruzione, Aziz-ur-Rahman Rayan, le ragazze potranno tornare in aula solo quando sarà più chiaro, per i talebani, come conciliare sharia e insegnamento, finché non verrà deciso che tipo di uniforme far usare alle studentesse.
Nelle settimane prima dell’apertura, il ministero dell’Istruzione aveva annunciato che tutti i ragazzi e le ragazze sarebbero tornati a scuola e che sarebbero state prese tutte le misure necessarie per garantire alle ragazze afghane l’accesso l’istruzione. Così non è stato e questo rappresenta per le donne un’ulteriore violazione dei loro diritti.
«Questo è un incubo diventato realtà per le ragazze e le donne afghane, che hanno assistito alla distruzione del loro futuro, di tutto ciò che avevano sperato e per cui hanno lavorato nell’ultimo anno» ha affermato Samira Hamidi, attivista di Amnesty International.
Per protestare contro la mancata riapertura delle scuole femminili secondarie, decine di persone, soprattutto donne, hanno partecipato a una manifestazione di fronte al ministero dell’Istruzione a Kabul. «L’istruzione è un nostro diritto! Aprite le porte delle scuole femminili!» gridano le manifestanti per difendere ciò che dovrebbe essere un loro diritto.
Contatti: eaf.educarealfemminismo@gmail.com
Seguici su Instagram: about.eaf
© E A F – Educare al femminismo
Comments